"Teardrop on the fire"
Massive Attack
La sensazione era quella di non vedere,sentire,toccare,odorare,assaggiare più niente.
Aveva tutto un tono abbastanza neutro.Cosa bevessi o chi avessi davanti quella sera non procurava la minima reazione in me.Ero semplicemente lì.Ci stavo,ma non avvertivo nessun movimento.
Registrai tutto quello che avevo intorno come dati di un elenco.Esistevano,punto.Erano presenti,niente di più.Non solo io mi sentivo ferma,ma credevo che nessuna cosa intorno a me avesse uno spessore.Tutto più o meno bidimensionale.
Riuscivo a parlare,bere,sorridere.Tagliare la torta,sistemare le candeline.Tutto.Sottile.Mi sentivo sottile e priva di gravità.Non controllavo nessuno sguardo o gesto.Avvenivano e passavano ed io non sentivo nulla.
Solo un martello pneumatico incessante dentro al petto.Parlavo con non ricordo chi ed ebbi paura ad un certo punto che potesse sentirlo.Lui c'era,nell'altra stanza a suonare con altre persone.Anche lui esisteva semplicemente,ma non aveva nessun impatto.
Lo cercai più volte con lo sguardo per osservarlo,ma l'unica cosa che riuscivo a pensare era:è lui.Nient altro.
Poi il petto mi fece quasi male,dovetti spegnere la sigaretta.Mi sedetti.
La fatica questa volta cominciava a farsi sentire.Non volevo che nessuno si avvicinasse,nè che mi parlasse,nè che mi chiedesse cosa stessi facendo.Non volevo che lui mi facesse qualche cenno gentile e freddo.Volevo stare solo lì.Seduta.
Quella sera non capii che quel martello era l'unica cosa che dovessi ascoltare.Che l'unica cosa cui aggrapparmi come vera era quel dolore diffuso tra lo stomaco e il seno.
Invece di continuare a dare le più svariate spiegazioni per quel dolore,dovevo solo lasciarlo stare.
Mi mentii e lo feci più volte.
Il freddo,le sigarette,lui,gli altri che sapevano e non dicevano.
La festa trascorse e io me ne andai solo quando visi lui prendere il cappotto.Automaticamente lo feci anche io.Credo che lo salutai anche abbastanza allegramente.
Presi il motorino e tornai verso casa.
Cominciai a sentire un'insofferenza verso tutte le persone che avevo avuto vicino durante la festa.Continuavo a sentire il petto ed in più respiravo a tratti brevissimi e veloci.
L'insofferenza,il fastidio diffuso crescevano.Mi sembrò allora che nessuno riuscisse davvero a comunicare con gli altri,che tutti fossero,chi più chi meno,piatti ed inutili.Che nulla delle loro parole o dei loro gesti fosse teso a significare qualcosa.
Anche quando fui stesa nel mio letto e spensi la luce la sensazione non mi abbandonò.
Se avessi capito allora che ero la prima a non amare ciò che vedevo intorno,forse non avrei accusato nessuno di non vedermi davvero,forse non avrei odiato così tanto.Odiato il fatto di non sentirmi,quella sera,amata da nessuno.
Le lacrime poi,quelle davvero non me le aspettavo,quella notte.
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6 commenti:
un semplice saluto...difficile aggiungere altro se ci sono lacrime...
grazie del semplice,ma importante saluto...le lacrime provengono da un posto misterioso diceva il piccolo principe...e si,capisco la sensazione...cosa si può dire?
basta la presenza,anche se telematica,alle volte!e fortuna che sono ricordi...però sai riscrivendo un pochino di quelle sensazioni le riprovi.Ma todo cambia (ormai è il mio motto!)come dice la nostra mercedes sosa...
quello che mi interessa è però capire quanto quello che scrivo arrivi o meno...perchè che a me emozioni è abb scontento..ma agli altri?
errata corrige:
scontato ;)
..beh...ad essere sincero alcune cose arrivano altre un pò meno...ma non perchè siano espresse male...semplicemente perchè se le hai provate le riconosci e le rivivi...se ti sono estranee puoi solo immaginarle o fartene un'idea... nel precedente post e in altri mi sono rivisto, in altri no....capisco ma non rivivo...forse imparo a riconoscere qualcosa e forse le emozioni ognuno le vive a modo suo... ma...la maggior parte di quello che scrivi e senti arriva..
brividi.brividi.brividi.Orripilatio dei peli.Mi viene da dire che solo una donna può scrivere queste cose in questo modo, ma non voglio essere fraintesa.la sensazione fisica è pazzesca, tangibile.la riflessione finale è struggente.Che ti dico? Quando scrivi così sei notevole.
Che dire?grazie ad entrambi.Per tutto.Ogni volta che dei commenti mi toccano(siano critiche negative o positive)capisco perchè questi anni non riuscivo più a scrivere:non esiste uno"scrittore"senza lettori.Non può essere che così.Ora è semplice e lampante.Per una volta posso dire io...continuate così.
un bacio grande
aglaja
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