Piccola piazza illuminata di giallo lampione,in centro,quando è quasi sera.
Mi sono accesa una sigaretta e ho slacciato il giacchetto di jeans liberando le righe colorate della maglietta troppo presto estiva.
Mi sono accorta di aver accartocciato il pacchetto di sigarette vuoto.
Mi sono girata verso il negozio per vedere se potevo gli utlimi minuti che mi restavano liberi andarle a comprare.
Ti ho visto.
Ti ho guardato.
Ti ho visto di nuovo.
Giusto pochi metri di distanza.
Mi sono ritrovata vicino il tuo maglione che sapeva indefinitivamente di qualcosa che mi era stato familiare.
Mi sono tornate in mente le parole di un amico, a Milano,una sera prima di prendere il tram con i sedili in legno: chiunque può disegnare. Basta ricordare che gli occhi devono stare al centro del viso. Sempre. Altrimenti saltano tutte le proporzioni e l'equilibrio naturale dell'immagine.
Ho continuato a fissarti sentendo che i miei occhi avevano involontariamente lasciato il centro perfetto,la posizione ideale e continuavano a guardarti.
Contro ogni resistenza il mio viso ha deciso di dirtelo.
Ho voglia di te.
Ho voglia di te.
Ho voglia di te.
Si che ho fame,mangiamo qualcosa.
Abbiamo continuato a camminare vicini.
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