domenica, febbraio 11, 2007

UNA STRANA LUCE SENZA FONTE

"Le strade di Fantàsia le puoi trovare solo grazie ai tuoi desideri- disse Graogramàn- devi lasciarti guidare dai tuoi desideri. E' strano-pensò Bastiano- che si possa semplicemente desiderare quello che si vuole. Ma per la verità da dove vengono i desideri? e che cos'è un desiderio?Bastiano aveva mostrato al leone la scritta sul rovescio dell'amuleto: Fa ciò che vuoi. "Questo vuol dire che posso fare tutto quello che mi pare non credi?". Il volto di Graogramàn assunse d'improvviso un'espressione di terribile serietà e i suoi occhi divennero fiammanti: "No!vuol dire che devi fare quel che è la tua vera volontà. E nulla è più difficile. "La mia vera volontà?E che cosa sarebbe?Vuoi dire forse che i desideri che si hanno non sempre sono buoni?".
Michael Ende-La storia infinita


Una mattina mi svegliai serena e calda,sotto le coperte, coprendomi dalla luce che mi faceva male agli occhi, strinsi le ginocchia sulla pancia e sperai di ricordarmi quale fosse il sogno.

Milano, la colazione in cucina, un bicchiere fumante rosso ciliegia sul tavolo di legno chiaro. La radio leggermente gracchiante e la luce che dava l'impressione di cominciare a sbiadire nonostante fosse appena mattina. Il sogno: incontro d'amore tra lenzuola spiegazzate, in una stanza di un bianco accecante.

La sensazione che è riuscita a lasciarmi l'immagine notturna è fisicamente percettibile, tanto che non riescivo a capire se il calore sulla pelle,dalla testa ai piedi fosse dovuto alla coperta o al sogno che oramai diventano quasi una cosa sola. Tutto lentamete, decisi che la giornata sarebbe scivolata via piano, ed anche se può sembrare strano queste sono cose che alle volte si possono decidere: sciogliere le ore come si desidera,dilatarle,allungarle, stringere alcuni istanti,scomporne degli altri. Il tempo come un piccolo panetto di plastilina da modellare.

A Milano, quando capitava una giornata bella tutto diventava molto attraente, era raro ma alle volte, mentre ero, su ebbi la fortuna di vederlo. La periferia dove abitavo aveva intorno un unico paesaggio, senza traumi, senza cambiamenti, senza movimenti.
Le mattine che camminavo veloce verso la stazione, tra la foschia, la lana della sciarpa fin sopra la bocca e con il calore del sonno ancora sulla pelle, non mi soffermavo mai a vedere le poche persone che incrociavo,nè gli edifici cui passavo vicino. La mattina del sogno decisi di fare una passeggiata per il paese.
Dalla stazione, tra i palazzi bassi che davano sul corso, l'unica via che attraversava da parte a parte il quartiere.

Il colore dominante era senza dubbio il giallo: giallo se guardavi in alto il cielo attraverso i rami secchi,giallo se guardavi in basso, concentrandoti sugli stivali che calpestavano le foglie,apparendo e scomparendo ritmicamente. Percepivo il sole che doveva essere molto forte, eppure in fondo la luce sembrava stentare un pò: il cielo era luminosissimo, il sole invece non riuscivo a capire dove fosse, sentivo la presenza, lo vedevo nella luce giallognola che invadeva tutto,ma guardando in alto, tra i palazzi, non riuscivo a vederlo.

Osservavo intorno e, anche casualmente, finivo sempre per notare qualche elemento giallo e pensavo che tutto si intonava perfettamente al mio cappotto e ai miei stivali, alterati anche loro da quella strana luce senza fonte.
Ricordo che più passeggiavo più sentivo la necessità di alzare le braccia in alto e far capire che ero felice. Una sorta di onda, di balzo in avanti fatto di possibilità e curiosità. Non capivo da dove venisse,di cosa si trattasse,ma più volte pensai che forse dovevo tenerle giù quelle braccia,non alzarle,non muoverle,chiudere a pugno le mani nella tasche e guardare solo la punta dei miei stivali,come facevo le mattine ordinarie.

Oscillavo e non riuscivo a decidere cosa farne di queste braccia. Era davvero poi importante sapere da dove arrivasse quella luce particolare, dove fosse il sole?

Colta alla sprovvista rimasi in bilico tra un giallo e un desiderio che non sapevo come fare a tenere vicino.

1 commento:

Anonimo ha detto...
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