domenica, settembre 24, 2006

UNA GIORNATA SENZA PRETESE(una sorta di fine)

"Nel quale,a volte,quello che si ha nel cuore è più chiaro di ciò che si dice con la lingua"
J.C.Izzo

Arrivata a casa,quella sera crollai sul divano.
Sentii solo mia madre che zittiva mia sorella e la consistenza della coperta che mi mise addosso.
Pur essendo un gesto dolce,ebbi voglia di dirle che preferivo il freddo a QUELLA coperta.Per tante ragioni che non seppi elencare nemmeno a me stessa.

Dormii profondamente e quando mi svegliai era buio.Cercai di capire di che buio si trattasse.In salone c'era una sola lampada accesa,la luce era fioca e giallognola ed un senso di malinconia mi colse alla gola in modo inaspettato e rapidissimo.
Non riuscivo a respirare bene.Strinsi la coperta e provai a richiudere gli occhi.Mia madre però stava preparando la cena,come al solito,in modo estremamente rumoroso.
Tutto intorno era freddo ed estraneo.

Poi ricordai il sogno.Ricordai una maglietta di colore blu elettrico che avevo indossato insieme a delle scarpe nuove.Ricordai la sensazione di assoluta familiarità con i nuovi indumenti,il pensiero che feci:"ecco,sono loro i miei panni".
Mi alzai dal divano ancora stranita.Mi lavai la faccia,sbirciai i libri in corridoio e mia sorella che ascoltava la radio in camera.Spostai lo sguardo e mi intravidi.
Nello specchio all'ingresso.Ero lontana quindi riuscivo a vedere solamente la mia sagoma.
Ma ero indiscutibilmente IO.Continuai ad osservarmi.Era strano.Come quando riptevo il mio nome da piccola,che solitamente si da per scontato,poi un giorno te lo ripeti tante volte di seguito e ti sembra strano.Ma assolutamente tuo.Non sapresti immaginarti con un altro.

Ripensai alla mia giornata,e tanti punti si univano in modo meravigliosamente naturale.
Non tenni più.Decisi in un attimo di provare a non tenere,a non sforzarmi più.
Provai a lasciare,sapevo che non sarei caduta,ma lasciai comunque.
Misi i piedi in terra e aspettai di vedere che effetto faceva.

Si fugge per debolezza,per volontà,per destino,da se stessi.
Per ritrovarsi.

Andai in cucina,mia madre stava lavando i piatti.Fumava.Come facesse non l'ho mai capito.
Mi guardò.
"Amore!"come non mi vedesse da giorni.
Le sorrisi.Senza sentir crescere nessuna ansia mentre lo facevo stavolta.
Semplicemente,sorridendole.
Pensai,con assoluta certezza,che la mattina,dopo colazione,sarei andata a comprare il giornale degli affitti.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao...mi piacciono molto le tue storie, davvero. anche se alcuni passaggi li trovo un po' troppo scritti, non so spiegarti più precisamente, solo troppo scritti.
una domanda precisa invece è: perkè ogni post ha una fomattazione diversa?
ciao, buon lavoro. un bacio.
Coem

Aglaja ha detto...

ciao...(simone?)mi sembrava di riconoscere la tua"scrittura",magari però mi sbaglio...in ogni caso grazie...troppo scritto?posso intuire quello che vuoi dire,ma effettivamente mi servirebbero spiegazioni più precise..:)
cmq avevo appena ricevuto una critica(ass.costruttiva)sui miei dialoghi,che ho raccolto molto volentieri..quindi sarò felice se vorrai dirmi cosa intendi per troppo scritti...
per la formattazione..bè quella è casuale;)
a presto

aglaja

Anonimo ha detto...

questo mi piace molto:vedi, qui dai il meglio di te, senza un mucchio di dialoghi che pesano sul racconto. Sei sorprendente nel rendere movimenti interiori calati in questa normalità del quotidiano.Mi ha colpito il discorso di te allo specchio che ti soffermi sulla sagoma ed anche il ricordo di quando da bambini ripetiamo il nostro nome e suona strano. E' verissimo, lo hai descritto alla grande, ed io mi sono ricordata di me stessa bambina... Brava Aglaja. Si sente che c'è una ricerca dietro.....ho dato una risposta alla tua domanda.

Aglaja ha detto...

ok...allora l'intuizione era giusta rica;)
anche a me i dialoghi non hanno mai convinto fino in fondo...devo trovare il motivo per cui non riesco a scriverli con la stessa facilità con cui scrivo i "movimenti interiori"come li chiami tu...ti ho mandato una mail...aspetto tue notizie!

grazie per interessarti tanto ai miei racconti...non puoi capire quanto fondamentale sia per me in questa fase...a presto.

Anonimo ha detto...

come vedi continuo a leggere leggere e leggere... e c'è qualcosa di profondamente interiore nel modo in cui scrivi...quasi come se fosse un'autoanalisi... continua così

Aglaja ha detto...

tan...grazie.
piano piano prenderà la forma che volevo questo blog...ma per ora scrivo quello che mi sento.nel modo più spontaneo che posso...

a presto..e dal vivo spero...mi sono stufata di sentirti solo via blogs:)

un bacio
aglaja
ps:e poi i nostri soldiiii???li denunciamo???!!!

Anonimo ha detto...

io direi di andare li e sparare una cifra che ci va...tanto figurati se si ricordano....io avrei intenzione di andare o intorno al 2 3 ottobre....oppure appena torno dalla calabria...scendo il 5 per sbrigarer alcune cose...e per metter su un lavoretto che sto preparando....
a presto, dal vivo.....

Anonimo ha detto...

.."Caffè corretto baileys, grazie.. si può fumare qui, vero?"
Mi lanci un posacenere sul tavolo come un vecchio barman che fa scivolare una birra lungo il bancone in una scena vista e rivista nei film western..
"Perchè non parli?.. ah giusto ti hanno consigliato niente dialoghi!!" ..non un cenno di sorriso.. niente.
Vai verso il jukebox e metti su uno dei tuoi dischi facendomi notare che non ce n'è nemmeno uno dei miei.. la cosa non mi mette a disagio più di tanto anche perchè son più o meno gli stessi che terrei nel mio bar! Il posto è bello: è palese il contrasto che c'è tra tutto quello che si trasforma di fronte ai tuoi occhi e le cose come la realtà le ha brutalmente disegnate.. forse per questo è affascinante starti dietro.. vedere le stesse cose che vedi te.. anche se sento che manca qualcosa nella tua sfera.. son sensazioni si.. ma mi suggeriscono di non lasciarmi andare troppo nel testare tue reazioni a mie frecciate.. forse è che non lasci molto spazio ai tuoi personaggi per prendersi da sè un proprio ruolo.. chissà..

"Grazie per il caffè, davvero buono! Se vuoi, quando stacchi anche 5 minuti, ti aspetto per una pausa caffè e sigaretta.. il caffè non sarà come quello del bar ma la mia moka quando vuole sa stupire!Ciao!"

Esco sorridendo.. solo tra cinque minuti ti accorgerai che ti ho scavallato l'accendino!!

Aglaja ha detto...

l'accendino puoi tenerlo...penserei io una volta che sei uscito dal caffè.e un abbozzo di sorriso lo farei sai?
probabilmente poi una sigaretta me la fumerei anche io,ma niente caffè che è già tardi...
sicuramente una volta a casa penserei ai miei personaggi in cerca di ruolo...dammi tempo.

il caffè solitamente lo preferisco di moka e bevuto in una cucina anzichè un bar...la prossima volta una pausa me la prendo sicuro.

a presto..
aglaja