venerdì, giugno 08, 2007

QUALCUNO ACCANTO

Se avessi immaginato allora che mio padre non mi avrebbe più rivolto parola per sei mesi, probabilmente avrei preso la stessa decisione.

Finii di preparare gli scatoloni stando bene attenta a non posare lo sguardo più di una frazione di secondo su ogni oggetto che incartavo. Ogni gesto richiedeva almeno qualche minuto e considerando la quantità di cose che portai con me,a pensarci oggi, quella sera impiegai davvero molto tempo a finire. Per tutta la durata dovetti chiudermi nel solito annullamento totale di ogni sensazione che mi provocava avere tra le mani quei piccoli pezzi di vita.

Così evitai il fiume in piena di emozioni cui avrei in ogni caso dovuto rendere conto molto presto.
Non mi lasciò mai la sensazione che lì con me avrebbe dovuto esserci qualcuno. Non saprei neanche oggi dire chi esattamente volessi accanto a me,e forse proprio quella confusione col tempo era diventato il grumo contro cui il mio sangue si era imbattuto, bloccando ogni flusso vitale, non permettendo che ad ogni mio gesto si accompagnasse un'espressione del viso.

In quel momento proprio non mi avevo presente. Ma continuai a fare e fare e fare.
Incartare,buttare,scegliere.Chiudere,riaprire,sollevare.
Quando finii mi sentii come all'ultimo giorno di vacanza:il posto dove la sera prima saresti rimasto ancora una manciata indefinita di giorni ti diventa insopportabile,vorresti solo fuggire il prima possibile.

Qualsiasi cosa quella sera mi sembrò come se avesse già preso la strada del passato. Tutto esattamente a metà ed io volli solo essere nel minor tempo possibile dall'altra parte.
Così,un salto veloce ed ero sul motorino piena di zaini e borse e con il piumone incastrato tra le mie gambe, gonfiato dal vento fin su,fino al mio mento.
Mi sembrai molto buffa e cominciai a sorridere.Feci qualche faccetta allo specchietto.

Poi pensai che stavo traslocando davvero,che non avrei mai più dormito in quella casa.E quella fu davvero una certezza.

Sentii nuovamente che avrebbe dovuto esserci qualcuno con me. Forse semplicemente a guardare.Pensai che ero divertente e avrei voluto qualcuno che ridesse con me e di me.

Poi mi riscoprii a sorridere e capii che non poteva proprio esserci nessuno.
Eravamo troppo ingombranti,io e il mio piumone.

2 commenti:

Aresho ha detto...

Sti momenti che nel presente orientano il futuro e creano il passato... Ma come fai a fa un trasloco con un motorino?
Te sei fatta qualche foto?
Mi sa che mi sono fatto trasportare dalla fiction...

Aglaja ha detto...

Ahahahah,
si,coinvolto dalla fiction, che non è fiction...tutto vero.
Anche e soprattutto il trasloco in motorino :)

Magari foto, sarebbe servito un reportage,ma ero da sola.
L'autoscatto sarebbe stato troppo.